23 settembre – Firenze

Durante il festival organizzato da Aria Network & Magda Clan, in collaborazione con La Citè Libreriacafè, Ass. Vola Tutto e le scuole di circo En Piste e Circo Tascabile, Quinta Parete condurrà sondaggi tra il pubblico e faciliterà un incontro ra pubblico e artisti

Ore 16.30 Conferenza > Quinta Parete
“Quinta Parete – progetto per la formazione del pubblico” curato dall’Ass. Giocolieri e Dintorni sostiene il processo di allargamento e diversificazione dell’audience, di miglioramento delle condizioni di fruizione. Tra i suoi obiettivi: creare, promuovere e valorizzare l’interscambio tra artisti e pubblico; stimolare innovative modalità partecipative del pubblico ai processi organizzativi e creativi. Qui a Cirk Fantstik stimolerà una riflessione sul tema tra ad operatori, artisti e pubblico

Dalle 20.30 > Serata composta da work in progress, lavori in corso d’opera, anteprime. Per ogni spettacolo è aperto un incontro con il pubblico, nel salotto incontri all’esterno, in collaborazione con il Progetto Quinta Parete.
Gli artisti presenteranno a che punto sono arrivati con la creazione dei loro nuovi spettacoli.
Agli spettatori il compito di aiutarli in questa fase di creazione, attraverso un dibattito a fine spettacolo, per capire le parti che funzionano e i punti deboli delle presentazioni, così che gli artisti avranno consigli per come continuare il lavoro. Per chiudere la serata uno spettacolo presentato in prima nazionale a Settembre 2015.

Ore 20.30 Cie Zenhir con TEC?NOLOGIC
L’evoluzione dell’umanità. La nascita, quando ancora conservavamo intatta nei corpi l’essenza primordiale ed animale. La crescita, legati all’ istintivo bisogno di contatto con il prossimo. Infine l’età, o meglio l’epoca in cui i dispositivi tecnologici si sono insidiati nelle relazioni quotidiane fra gli esseri viventi modificando profondamente le dinamiche dei rapporti umani.

Ore 21.30 Alessandro De Luca con Cuore Matto
Cuore Matto è uno spettacolo poetico ed ironico, ricco di immagini e dal forte trasporto emotivo. Cuore Matto rappresenta un modo di vivere la propria storia d’amore e di come questo sentimento ci trasporti in un vortice di sensazioni spesso estremamente contrastanti, tra nostalgia, rabbia, tristezza, speranza, disperazione e gioia. Nel corso dello spettacolo verranno eseguite molteplici disipline circensi, tra le quali palo cinese, giocoleria con palline rimbalzine, manipolazione di oggetti, mimo e clown.

Ore 22.30 Stefano Corrina in Osvaldo e il suo Doppio
Nuovissimo spettacolo di Stefano Corrina, in Prima Nazionale ai Macelli-Certaldo, settembre 2015.
Se dietro la maschera e dietro la sua simbologia è possibile ritrovare la radice dell’essenza del teatro, è nella propria radice genealogica che l’attore può ritrovare l’essenza del suo mestiere. Allora il guitto si ribella, si spoglia e con il gesto dell’agnizione restituisce alla sua opera un’antica funzione. La tradizione dei giullari, dei saltimbanchi, degli attori della Commedia dell’Arte si riproduce e si rigenera mostrando il peccaminoso messaggio: “far credere vero il falso e falso il vero”. L’attore non piùprotagonista della scena, diventa fruitore di un accadimento. A volto scoperto diventa specchio di un pubblico per una riflessione sulla maschera che tutti portiamo quotidianamente. Essere un pagliaccio e riappacificarsi con la propria radice genealogica
è possibile. “El payaso es una religiòn”.

Reortage sulle attività svolte
a cura di Stefano Guarino Grimaldi

Fin dalla sua prima edizione Cirk Fantastik, festival internazionale di Circo Contemporaneo, ha potuto reggersi grazie alla partecipazione del pubblico e alla solidarietà degli artisti. Un pubblico che quest’anno è arrivato numeroso, ben 12.000 presenze tra spettatori e visitatori, per godersi 30 spettacoli sotto chapiteau, 20 spettacoli open air, 10 giorni di laboratori gratuiti, concerti, area giochi, eco-architettura e riciclo, buon cibo e tanta passione. L’inaspettato cambio di location – da un parco di quartiere ad un parco cittadino di rilievo, spesso luogo di eventi per ragazzi e giovani – ci ha inoltre aiutato nel coinvolgere una fetta di pubblico per noi molto interessante, quella tra i 25 e i 45 anni. Una fascia difficile da convincere a venire al circo non solo perché trascinati dai bambini, che vogliamo motivare a riconoscere nel circo un luogo di crescita culturale, con spettacoli che possono smuovere emozioni forti e fornire altri punti di vista sulla realtà.
Siamo molto soddisfatti del successo di questa edizione, per la prima volta sostenuta anche dal MIBACT, e siamo impegnati nel migliorare le modalità di incontro e di relazione tra pubblico e artisti, dando sempre più spazio alle nuove proposte artistiche e alla sensibilizzazione del pubblico.

Una delle collaborazioni più innovative di questa edizione è stata quella attivata con il progetto Quinta Parete, che ci ha visto dedicare una giornata a spettacoli in fase di creazione o di rodaggio, messi in relazione diretta con il pubblico. Al termine di ciascuno dei tre work in progress in programma gli artisti si sono fermati ad ascoltare il pubblico, raccogliendo a caldo emozioni, stupori e critiche. L’incontro è avvenuto nello stesso luogo della rappresentazione, sotto il tendone, mentre tecnici e artisti erano impegnati a smontare e riallestire la scena per lo spettacolo successivo, una cornice che ha reso ancora più vero e partecipativo l’incontro. E’ stata una vera scommessa, non avevamo idea di come potesse andare, se il pubblico si sarebbe sentito stimolato a intervenire e soprattutto in che modalità. All’inizio di ogni spettacolo abbiamo spiegato in modo dettagliato gli obbiettivi della serata. Fondamentale è risultata la presenza nel pubblico di altri artisti, registi e addetti ai lavori, che hanno rotto il ghiaccio con i primi commenti, indirizzando gli interventi in modo costruttivo. Indubbiamente è stata una situazione inusuale, il pubblico si è trovato spiazzato dal suo ruolo di spettatore, e tra imbarazzi e poca voglia di esporsi è stato molto interessante vedere il progredire del suo coinvolgimento, dando vita a un confronto realmente amichevole e costruttivo. A fine serata ci siamo confrontati con gli artisti, ognuno di loro ha ritenuto la possibilità di sentire opinioni anche di persone comuni appassionate molto proficua e interessante. Per il pubblico invece la possibilità di conoscere gli artisti senza la maschera del personaggio, in uno scenario dove il palco diventa un cantiere in allestimento, ha generato una maggiore consapevolezza del duro lavoro creativo e tecnico che uno spettacolo richiede, aiutandolo a comprendere, apprezzare e assimilare meglio ciò che ha appena visto e vissuto.

Un esperimento che ha funzionato benissimo, aldilà di ogni aspettativa, rendendo magica la serata e facilitando la trasformazione del pubblico da spettatore passivo a parte attiva del processo di creazione dello spettacolo.

 

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